STORIA DEL MANGA

          

Moltissimi giovani li leggono, li sfogliano, li adorano. Oramai sono diventati una parte che accompagna la nostra vita, in momenti piacevoli e in momenti tristi; stò parlando dei manga. Siamo arrivati nel 2007 da poco e già basta cercare in qualsiasi fonte migliaia tipi differenti di manga giapponesi, sia nuovi che vecchi. Ma spesso qualcuno si sarà chiesto, da dove sono nati e sopratutto, quali sono le origini di questo successo mondiale del Sol Levante. Entriamo quindi in un interessante viaggio indietro nel tempo per conoscere e capire la nascita e lo sviluppo del fenomeno manga che tutt’ora stà spopolando tra i giovani.

Nel periodi Edo, precisamente verso il 1600 ca., si iniziarono a disegnare sulle pareti dei templi delle “vignette” che rappresentavano scene con soggetti religiosi.

Queste “vignette”, se possiamo definirle così, furono successivamente rese pubbliche al popolo, grazie a delle riproduzioni su tavolette di legno, facilmente trasportabili in città e villaggi vicini.

In quest’epoca a fianco del termine “manga” cominciò a essere usato il termine “edo”, mentre per “manga” si cominciò a intendere lo stile del disegno più che il disegno stesso.

Gli “edo” riproducevano più che altro soggetti meno religiosi di quelli dei templi. Spesso si trattava di grafiche erotiche, ma anche piante di costruzioni e striscie satiriche. Le figure erano composte in monocro-mia, con profili raramente colorati in maniera rudimentale.

   LA PAROLA MANGA                 

Che cosa vuol dire veramente la parola Manga ? Spesso ce lo siamo chiesti !

La parola Manga ( man = casuale, ga = disegno) alla lettera significa “immagini casuali” o “immagini senza nesso logico”. In Giappone manga indica il fumetto in generale, mentre la regola è specificare l’origine dei fumetti, se stranieri o importati: quelli provenienti dall’Italia verrebbero ad esempio chiamati “Itaria no manga” , letteralmente “manga italiani”. In Italia è ormai comune associare la parola manga ai fumetti di sola provenienza nipponica.

Nel paese del Sol Levante i fumetti hanno un ruolo decisamente importante e sono considerati un mezzo espressivo non meno degno di libri o film.

I manga sonon  stampati in bianco e nero e su carta di qualità scadente. Soltanto alcune pagine introduttive sono talvolta a colori e su carta migliore, generalmente usata allo scopo di introdurre i personaggi della vicenda.

Il manga giapponese si legge al contrario rispetto al fumetto occidentale, e cioè dall’ultima alla prima pagina.

Anche le vignette si leggono da destra verso sinistra, dall’alto verso il basso. Inizialmente, i manga pubblicati in Italia avevano senso di lettura occidentale (le tavole venivano quindi prima ribaltate, e poi editate).

con il passare del tempo i manga si sono evoluti sia con la fantasia delle storie ma anche con la grafica dei disegni.

Verso gli anni settanta si videro i primi anime. sono delle serie animate che seguendo le storie dei manga che vengono trasmesse su tv e altri dispositivi.

caratteristiche :

I tagli delle vignette possono essere classificati come segue:

  • orizzontali: utilizzate nello stesso tempo per creare uno stacco fra lo schema a due vignette affiancate, quindi per guidare meglio lo sguardo di lettura, ma anche per un ritmo di lettura più lento (nel caso del fumetto di lettura giapponese. Per quanto riguarda la lettura occidentale è il contrario);
  • verticali: il contrario delle vignette orizzontali per quanto riguarda al ritmo (non dimentichiamo che per la lettura occidentale è l’inverso):
  • diagonali: singole o combinate con inquadrature altrettanto inclinate, generano un’atmosfera di tensione emotiva e possono essere calanti o ascendenti. A seconda delle due, la situazione “precipita” o si tranquillizza, sfumando in una situazione meno tesa;
  • vignette chiuse o aperte: quasi esenti dal fumetto occidentale, nel fumetto giapponese hanno un’importanza vitale, in quanto una vignetta fino al
    Tachikiri guida quasi sicuramente il lettore verso la pagina successiva ed è utile per le scene molto importanti, contrariamente alle vignette chiuse.

Dialoghi e didascalie

I dialoghi sono presenti – anche se il manga tende a “illustrare” e non “spiegare” – e sono posti in balloonvariabili, la cui dimensione dipende anche dal volume del dialogo: a una frase scioccante sarà data una rilevanza maggiore nella tavola di altre, per cui verrà posta in un balloon molto grande mentre nel fumetto occidentale questo effetto viene raggiunto con una lettering in grassetto. Prevalgono dialoghi brevi e il lettering viene realizzato a mano. Le didascalie sono rare.

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